Attraverso il codice della scrittura -“Scripta manent”-, si realizza l’inoppugnabile testimonianza di quanto viene detto, purché il testo sia assolutamente fedele, ortograficamente corretto e contestualizzato, a rappresentare, attraverso i segni grafici convenzionali (accenti, maiuscole, minuscole, punteggiatura, virgolettatura, parentesi, etc…), i vari passaggi delle espressioni: dall’interrogazione all’affermazione, dalla frase riferita a quella diretta, all’inciso esplicativo, alla sospensione che introduce effetti posteriori di cambio di soggetto, o rafforzativi di quanto precedentemente affermato.
La semplificazione e la trasparenza della Pubblica Amministrazione vuole dire anche questo: saper scrivere testi chiari, fedeli e accessibili a tutti. La redazione di un testo fedele al parlato per il Consorzio Astrea, implica una conoscenza approfondita e tanto più puntuale nell’applicazione della lingua, in quanto deve segnalare al lettore non solo quanto è stato detto, ma come si è espressa la persona cui la frase è riferita e con il tono, che solo chi ascolta può rilevare e tradurre in forma scritta, soprattutto quando la trascrizione richiesta riveste valore di atto testimoniale, reso nel corso di un’udienza.
Agli operatori del Consorzio Astrea che trascrivono fedelmente, non è consentita alcuna omissione; in quanto, anche la semplice ripetizione di una parola, ascoltata nel contesto, può avere come significato: un ribadire, un rafforzare il concetto, un correggere parzialmente ciò che è stato dianzi affermato – maschile, femminile, singolare, plurale – un superare l’impasse alla ricerca di un’altra parola, etc…
La valutazione della competenza linguistica dei trascrittori è pertanto elemento imprescindibile all’affidamento dell’incarico; così come la presenza all’interno dell’audio di cadenze dialettali, seppure italianizzate, consiglia un approfondito riascolto, prima della stesura finale del testo, da parte di chi conosce perfettamente tali inflessioni, al fine di coglierne tutte le sfumature per una corretta interpretazione dei suoni.
Anche l’elemento scrittura, a questo punto, assume una valenza determinante ai fini della fedeltà del testo. Il redattore dev’essere in grado di tradurre in lettere alfabetiche anche i suoni prodotti da espressioni dialettali o da esclamazioni, in modo che gli stessi siano leggibili, con la sequenza di emissione prodotta nella realtà. Scriverà pertanto, a seconda di quanto udito, combinazioni di vocali e consonanti, avendo esatta conoscenza del punto in cui viene articolato il fonema (labbra, lingua, denti, palato, gola), rispetto al modo (liquido, nasale, sordo, sibilante, sonoro) in cui lo stesso viene pronunciato.
Trascrivere quindi, nella normalità, è un’attività che può essere fatta senza particolari problematiche, soltanto con buona conoscenza linguistica e informatica: quest’ultima per consentire la traduzione dal linguaggio parlato al linguaggio scritto.
Per il Consorzio Astrea e per le Aziende che ne fanno parte resocontare fedelmente il parlato, invece, dando conto delle inflessioni, dei toni e dei suoni è considerata un’arte che presuppone una competenza molto più articolata, che oltrepassa i confini stessi della linguistica, affondando nel concreto il campo della fisica e dall’audio-fonetica. |